Siamo nel cuore della campagna Toscana, nel bellissimo Agriturismo Fattoria di Artimino, una tenuta di 700 ettari nella zona di Carmignano, dove 30 preziosi ettari di terreno sono vocati a vigneto. Qui si produce il Carmignano Docg, una denominazione non troppo conosciuta ma di grandissima qualità. Incontriamo Annabella Pascale, responsabile marketing e comunicazione e Alessandro Matteoli, agronomo della tenuta.
La Fattoria di Artimino fa parte di Artimino Resort che è una tenuta di 700 ettari nel cuore della campagna toscana e noi abbiamo 80 ettari di vigneti tra cui principalmente il Sangiovese dal quale si produce il nostro famoso Carmignano Docg Infatti la famiglia dei Medici che fondò questa tenuta alla fine del Cinquecento insieme alla Villa Medicea La Ferdinanda volle questa tenuta come riserva di caccia come, diciamo, villa di campagna e di villeggiatura e la realizzazione del vino risale fino al 1700, quando ci fu il famoso bando di Cosimo III dei Medici che costituì il primo Docg italiano, proprio sul Carmignano. Io infatti per l’azienda, la mia famiglia si occupa di questa azienda dalla fine degli anni Ottanta, mi occupo del marketing e della comunicazione, il mio obiettivo è proprio quello di valorizzare questo Docg italiano che ha così importanza nel tessuto e nel territorio ma probabilmente ha bisogno di un maggior lavoro in termini di comunicazione e marketing infatti stiamo rinnovando le etichette, la nostra rete distributiva e stiamo facendo un gran lavoro soprattutto a partire dalla vigna e dal terreno quindi dall’inizio alla fine della produzione Il Carmignano è il nostro vino di punta che viene da una zona ben precisa della nostra tenuta, una zona che ha terreni predisposti per i vitigni e quindi predisposti per il vino che ne otterremo. E’ una zona con terreni prevalentemente sassosi di un argilloso diciamo, argilloso-limoso ma insomma soprattutto sassosi che non danno grosse produzioni e per questo si ottengono vini di corpo e di gradazioni adatti al lungo invecchiamento I vitigni maggiormente destinati sono Sangiovese in percentuale maggiore e in minore percentuale il Cabernet, Cabernet che qui da noi ha una sua storicità perché è stato tra i primi vitigni arrivati dalla Francia in Italia portati all’epoca dei Medici quindi i primi in assoluto, forse, i primi in assoluto siamo stati noi ad avere il Cabernet. Chiaro che oggi si sta puntando anche su altri vitigni, soprattutto quelli autoctoni perché c’è una loro riscoperta, cosa che negli ultimi anni erano state un po’abbandonate.
Dopo aver parlato con Annabella incontriamo l’enologo della Fattoria Artimino, Claudio Faucci e l’agronomo Alessandro Matteoli. Con loro parliamo di Carmignano Docg. Come ci spiega Alessandro, la zona ha terreni prevalentemente sassosi di tipo argilloso-limoso, che non danno grandi produzioni da un punto di vista quantitativo ma generano vini di corpo destinati al lungo invecchiamento.
Il vitigno più utilizzato è il Sangiovese, segue il Cabernet che è stato tra i primi vitigni portati dalla Francia all’epoca dei Medici. Molto probabilmente fu proprio la Fattoria Artimino la prima in Italia ad avere il Cabernet, tuttavia oggi c’è una grande attenzione ai vitigni autoctoni che sono oggetto di una vera e propria riscoperta.